Condividere per un nuovo abitare innovativo
“Ho conosciuto un bambino che era sette bambini” (Gianni Rodari, Uno e sette)
E’ lo slogan che hanno utilizzato 6 giovani famiglie della Brianza per il loro progetto teso a favorire lo sviluppo di una esperienza di vicinato elettivo e solidale; hanno realizzato un edificio residenziale plurifamiliare a proprietà divisa caratterizzato dalla centralità delle relazioni e basato sulla solidarietà, la reciprocità e la sobrietà, in un contesto che preservi l’autonomia e l’indipendenza di ogni famiglia.
Hanno scritto in modo condiviso le linee guida e i principi fondanti di come immaginano il loro abitare.
La loro soluzione abitativa non è una comune, non è una comunità di accoglienza, non è un condominio e non è un residence con palestra in comune; sono semplicemente appartamenti privati ed autonomi, corredati da ampi spazi destinati all’uso comune, ovvero combinati con i tanti vantaggi di servizi e risorse condivise. Si ottimizzano spazi, oggetti e soprattutto i propri tempi: ogni singola famiglia può arrivare oltre a quello che le sarebbe disponibile se fosse sola. Ci sarà un appartamento per l’accoglienza temporanea di persone o nuclei di familiari bisognosi, ma autosufficienti, e, ad esempio, l’officina del nonno per i lavori di meccanica e falegnameria, ed una dispensa con cella frigo.
A conclusione di questo buon esempio, scrive Rodari “ora sono cresciuti tutti e sette, e non potranno più farsi la guerra, perché tutti e sette sono un solo uomo”. http://www.unoesette.it
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Categoria Blog -> Rigenerazione edilizia Aggiunto Feb 16, 2018 Visite Inserzione 469 Rating |